Le Immagini della Fantasia 42

Con la 42esima edizione della Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia Le Immagini della Fantasia, la Fondazione Štěpán Zavřel prosegue il cammino lungo il sentiero dell’illustrazione e ne conferma l’idea fondante, il valore poetico e riflessivo dell’immagine.

Strutturata in quattro sezioni – Ospite d’onore, Tema, Panorama, Pedagogia – l’esposizione è costituita da oltre duecento opere realizzate da ventidue illustratrici e illustratori provenienti da quattrodici Paesi.

La ospite d’onore, Narges Mohammadi, arriva da Teheran e porta con sé storie antiche e contemporanee, narrate tra Oriente e Occidente, diverse per geografia, ma unite in un’unica grande e armoniosa tessitura.

Le sezioni Tema, Panorama, Pedagogia si sviluppano attorno al tema del gioco inteso dal curatore della mostra Gabriel Pacheco come esperienza di libertà, spazio da esplorare e conservare dentro sé.

La sezione Tema intitolata “Il gioco” propone la riflessione di cinque illustratrici e un illustratore attraverso la narrazione e l’immaginazione. Il gioco è inteso come un luogo in cui qualsiasi cosa può accadere senza avere effetti sulla realtà, poiché si tratta di una dimensione magica.

La sezione Panorama intitolata “Giochi d’immagini” presenta differenti forme di bellezza proprie dell’illustrazione contemporanea interpretate da undici illustratrici e illustratori. In questa sezione si approfondisce il pensiero estetico, mettendo a fuoco i concetti di geometria e stile.

La sezione Pedagogia intitolata “Gioco e sapere” riunisce le opere di tre illustratrici e un illustratore, le cui azioni artistiche esplorano le possibilità del gioco come riparo momentaneo dalla frustrazione e dalla fatalità della vita.

Il percorso espositivo si chiude idealmente con “Il mondo di Štěpán Zavřel”, l’omaggio tradizionale al fondatore della Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia: per la 42esima edizione si è scelto di esporre due xilografie dall’albo “Jacopo il Giullare”, un saltimbanco dal cuore bambino che ci ricorda l’arte di amare in modo spontaneo e libero da pregiudizi.

Fondazione Štěpán Zavřel