Con l’edizione di quest’anno – la trentaseiesima – Le immagini della fantasia entra a piccoli passi, ma con grande determinazione, in un nuovo ciclo. È un momento per noi importante di passaggio ed evoluzione, di crescita e costruzione sulle fondamenta solide gettate da Štěpán Zavřel nell’ormai lontano 1983. Una base su cui negli anni abbiamo dato forma a ciò che è oggi la Casa della fantasia, realtà viva e concreta nel cuore di Sàrmede, ma anche contenitore fluido e in movimento che vive negli occhi e nei sogni di chi viene a visitarci.
Una riflessione collettiva che ci aiuta a ripensare il ruolo della bellezza – e in ultima istanza il diritto alla bellezza – nel nostro mondo. A qualsiasi età, e da qualsiasi luogo e storia si provenga. Senza formule precostituite né limiti all’immaginazione, perché il viaggio alla ricerca della bellezza (e lo sforzo di preservarla, in una società così inondata da immagini preconfezionate da averne talvolta smarrito il senso) passa attraverso un dialogo libero e senza confini. Come quello che, quest’anno, si intesserà non solo tra i trenta artisti ospiti, ma anche con chi si avvicinerà a Le immagini della fantasia con lo sguardo, la mente e il cuore aperti in uno scambio senza fine.
Sàrmede diventa così sempre di più un luogo in cui la bellezza non è contemplata passivamente, bensì vissuta e interpretata, un diritto da conquistare e rivendicare, una speranza di futuro. Una piccola rivoluzione in fieri che inizia la sua marcia a quasi vent’anni dalla scomparsa di Štěpán Zavřel, e che è – in fondo – il nostro modo per onorarne la memoria.
In questo video, un piccolo assaggio della rivoluzione creativa de Le immagini della fantasia 36.
Banner: illustrazione di Josef Wilkon, da Pan Tadeusz (Media Rodzina) – dettaglio