Undici illustratrici e illustratori partecipano alla mostra offrendo i loro “Giochi d’immagini”, riuniti attorno a due concetti: la geometria intesa come struttura e lo stile percepito come linea.
Accogliamo la riflessione del curatore Gabriel Pacheco prima di iniziare il percorso attraverso le immagini: “l’artista si immerge nei meandri della creazione e si perde; sostenuto da alcune forme del testo o della memoria si ritrova, poi si avventura con agilità attraverso un disegno che non ha mai visto ma che conosce. In questo momento sembra inutile anche sapere quale possa essere la forma. Ma arriva un momento in cui ogni parte combacia e quella forma che abita le mani degli artisti inizia a rivelarsi”.
Lo stile genera invece una risonanza e si rivela nella linea da seguire che si fa esperienza estetica nell’espressione naïf e nel collage.
“Lo stile naïf emerge come una forma espressiva che incanta per la semplicità e l’autenticità”, spiega il curatore. “Caratterizzato da linee dinamiche e colori vivaci, il suo ritmo espressivo cattura l’essenza della vita quotidiana con un tocco di ingenuità e meraviglia.
Anche il collage abbraccia la spontaneità, riflettendo un mondo che può sembrare leggero.
La struttura di queste due impronte risuona profondamente nella natura umana. Ciò che rende interessante lo stile naïf e il collage è la capacità di stupire e di trasportare verso la semplicità”.