Il viaggio è rompere le abitudini, scoprire il mondo con occhi “nuovi”, “disvelamento di ciò che è sconosciuto”. Possono essere “riscoperte” anche piccole porzioni di luoghi conosciuti. Quello che è importante è il “come” si guarda, risvegliare lo sguardo e scoprire la tessitura di segni da interpretare, comprendere, riprodurre, con tecniche diverse. Provare “stupore” anche per le cose semplici dipende molto da come si guardano le cose, i paesaggi, le persone, le situazioni. Il taccuino da viaggio è il luogo dove mettere insieme immagini, ma anche foto, biglietti, piccoli fiori e foglie, pensieri ed informazioni raccolte. Allora diventa a sua volta un piccolo mondo che raccoglie memorie che andrebbero perse, dimenticate, impoverite. Nei colori ad acquerello, nelle scatoline da sei o dodici colori, si trovano tutte le infinite sfumature delle albe e dei tramonti della terra. Ogni pittore ha i suoi colori: Hockney usava le matite colorate, perchè più dirette rispetto agli acquerelli; altri preferiscono tubetti e penne giapponesi caricate ad inchiostro, altri ancora colori a olio, pennarelli, penne stilografiche, penne a sfera e matite grigie.
Organizzazione del corso
Sabato mattina: introduzione del corso con esempi storici ed attuali, per cercare di capire lo spirito del carnet di viaggio attraverso le esperienze di diversi pittori.
Sabato pomeriggio: scelta di un tema. Viaggio in gruppo attorno alla Chiesetta di Rugolo alla scoperta di “dati e ispirazioni” e sviluppo di un breve “racconto” del viaggio con disegni, schizzi, acquerelli, piccoli testi, citazioni, apporti materici.
Domenica mattina: continuazione del lavoro avviato ed esempi di impaginazione e costruzione di un piccolo taccuino in vari formati.
Domenica pomeriggio: conclusione dei lavori e breve presentazione dei lavori eseguiti.