L’antico poema persiano Il verbo degli uccelli racconta il viaggio simbolico di centomila uccelli verso la reggia del loro re. Il corso cerca una chiave interpretativa alla rappresentazione dei diversi uccelli e dei loro dialoghi, specchio dei diversi caratteri umani.
Il verbo degli uccelli o La lingua degli uccelli, del persiano Farid Din Attar, è un poema sull’identità e il viaggio, molto noto grazie alla trasposizione teatrale di Peter Brook.
Tutti gli uccelli del mondo si radunano per decidere chi sarà il loro re. Upupa, il più saggio fra loro, li convince a partire alla ricerca del leggendario Simurgh, un uccello della mitologia persiana paragonabile alla nostra Fenice. I diversi caratteri umani sono rispecchiati dai dialoghi degli uccelli, che intraprendono un lungo viaggio per raggiungere la loro meta, attraversando luoghi fantastici che riflettono le loro emozioni.
Il corso approfondisce due piani. Da un lato si lavorerà all’analisi e alla rappresentazione dei diversi personaggi-uccelli, con una ricerca di stilizzazione che sintetizzi il carattere del personaggio attraverso le caratteristiche esteriori dei diversi uccelli. Dall’altro verrà illustrato un paesaggio fantastico incontrato nel viaggio, sperimentando attraverso la ricerca cromatica.
Agli allievi saranno fornite schede riassuntive del poema, e singole pagine di testo su cui lavorare con l’illustrazione. Si lavorerà su foto di uccelli, su precedenti rappresentazioni del poema, su suggestioni artistiche e naturalistiche differenti.
Il corso è rivolto a tutti, a chi si avvicina al mondo dell’illustrazione e a chi si prende cura della crescita di bambini e ragazzi. Affronta l’uso dei materiali, della tecnica dell’acquerello, la libertà espressiva, lo spazio e il tempo, l’interpretazione dei temi, l’uso o l’assenza del colore, la fantasia e la realtà, la luce, il movimento e la regia dell’immagine. Tratta approfonditamente l’importanza dell’espressione artistica creando un’esperienza importante anche per chi lavora in ambito scolastico e educativo.